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Agosto
Erri De Luca: “Tav e trivellazioni sono da sabotare”
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“A me piace il verbo sabotare, ricorda una lotta operaia francese quando gli operai gettarono degli zoccoli per inceppare le macchine a difesa dei colleghi licenziati, lo sciopero è un sabotaggio e io dico che la Tav come pure le trivellazioni in Adriatico vanno sabotate. Esiste una differenza nel nostro Paese fra legalità e giustizia”. Erri De Luca dal palco di Futura emerge come combattente, rispolvera lo spirito civile e riscuote applausi a scena aperta.
È stato il grande protagonista della serata di sabato, quando intervistato da Paolo Di Paolo, ha urlato la sua rabbia contro le ingiustizie sociali e parlato delle vicenda legale che lo vede imputato “di un reato previsto dal codice fascista e che va contro la libertà di espressione” per la sua posizione contro la Val Di Susa.
Prima dell’incontro alcuni ragazzi del collettivo Jolly Rogers, assieme all’assessore all’ambiente Cristiana Cecchetti, hanno salutato l’autore con uno striscione di solidarietà con scritto “La lotta non si processa”.
Lo scrittore ha ringraziato i ragazzi e la loro solidarietà per poi passare sul palco a raccontare di sé e di come nasce il suo bisogno di scrittura. De Luca è un autore “operaio” arrivato alla letteratura quasi per caso, ma soppesa, cuce, incastona ogni parola con consapevolezza e attenzione. Ne escono opere che sono al tempo stesso pesanti come macigni e leggere, come solo la grande letteratura sa essere. “La parola è lo strumento di comunicazione migliore che abbiamo ricevuto in dote – afferma Erri De Luca – le parole sono la mia patria. Sono patriota dell’italiano, pur provenendo da un’altra lingua che è il napoletano. La parola è una difesa immunitaria”.
E poi torna sulla vicenda giudiziaria che lo vede imputato e che viene narrata nel pamphlet La parola contraria. “Sono indagato per istigazione a commettere reati. È una possibilità lusinghiera che le mie parole avessero spronato qualcuno, una sorta di mandato a compiere delle azioni”. Molto più civile e impegnato rispetto all’ultima volta in cui De Luca è stato ospite a Civitanova, dove ha portato in scena uno spettacolo di musica e parole con Gian Maria Testa, l’autore è stato tra i più ascoltati nei 10 giorni del Festival.
Futura ha concluso il sabato con l’atteso appuntamento sui Quaderni neri di Heidegger. A parlare dello “scandaloso” elaborato, una delle studiose più autorevoli del pensatore tedesco, Donatella Di Cesare, che assieme a Diego Fusaro, ha aperto una via allo studio di questi inediti, che presto saranno pubblicati anche in Italia.
“Lo scandalo più grosso dei Quaderni neri riguarda l’antisemitismo metafisico presente nell’ultimo libro – afferma la Di Cesare – che offre uno spaccato sulla filosofia di Heidegger e sulla Germania di quel periodo. Il problema è che sono uno choc nel mondo della cultura e a ragion veduta perché presentano prospettive diverse e ci costringono a ripensare e rivedere molti luoghi comuni. I Quaderni neri rappresentano un nuovo capitolo che si apre per un confronto critico dell’opera di Heidegger e dal periodo che va dagli anni 30 in poi”. Heidegger ipotizza non un quarto reich ma un predominio della Germania in Europa (“Lo scandalo non è lo sterminio, ma avere impedito alla Germania di compiere la sua missione nella storia”) che alla luce della recente politica economica risulta quanto mai attuale.